La Lombalgia

La Lombalgia

Lombalgia…di cosa si tratta?

La lombalgia, normalmente chiamata mal di schiena, è un disturbo molto frequente che sicuramente tutti abbiamo sentito nominare nella nostra vita.

Coinvolge le strutture muscolari e ossee della schiena e spesso nella fase acuta viene definita “colpo della strega”.

Anche se molto frequente, la lombalgia risulta, in alcuni casi, altamente invalidante:

Questo accade perché non permette di svolgere le attività quotidiane della vita portandoci a non essere più indipendenti.

L’articolo che segue ha l’obiettivo di chiarirvi le idee sulle cause e sulle modalità di approccio che noi adottiamo.

La lombalgia: Che cos’è e come si cura di solito?

Il termine lombalgia comprende diversi aspetti, generalmente si utilizza per delineare un dolore alla parte bassa della schiena che può irradiarsi alle gambe.

Il dolore può comprendere tutta la fascia lombare quindi sia la parte di destra che quella di sinistra (dolore bilaterale), essere di diversi tipi ed avere una frequenza costante o episodica.

Spesso il male rimane costante durante le 24 ore (se acuto) oppure compare durante movimenti specifici come la flessione, l’estensione o la rotazione del tronco.

Il dolore, può poi essersi manifestato solo recentemente o invece essere presente da molto tempo, anche anni (cronico).

È importante agire il prima possibile per risolvere il problema.

La lombalgia è spesso associata a dorsalgia, ovvero dolore al dorso e/o a cervicalgia con dolore e tensione a livello cervicale.

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Che cosa non funziona della cura attuale della lombalgia?

Per curare la lombalgia, ad ora si ritiene fondamentale unicamente la risoluzione del dolore, che sicuramente è importante, ma ci sono altri aspetti da considerare.

Il problema attuale è che la maggior parte delle terapie agisce esclusivamente sul sintomo e non sulla causa primitiva del problema.

Questo porterà senza dubbio ad un sollievo, ma sarà solamente a breve termine.

Infatti, non risolvendo la causa, il sintomo tenderà a ripresentarsi e anzi a lungo andare tenderà a cronicizzare.

Nella lombalgia è corretto parlare inoltre dei fattori di rischio, ovvero tutti quei fattori che influenzano la condizione presente:

  • Dolore esteso e non localizzato
  • Sofferenza incoerente (che non presenta sempre le stesse caratteristiche)
  • Male irradiato agli arti inferiori
  • Limitazione della mobilità
  • Patologie associate
  • Attività lavorativa che prevede gesti uguali e continui e/o il sollevamento di carichi pesanti
  • Sovrappeso e fumo
  • Una gestione ergonomica alterata del corpo

Cosa significa correggere la causa?

La lombalgia (o mal di schiena) spesso e volentieri è posturale.

Il bacino risulta bloccato posteriormente causando tutta una serie di sintomi e di alterazioni posturali che incideranno sulla nostra salute.

Ma che cosa si in tende per “bacino”?

E’ la parte ossea che collega il tronco (definito anche scheletro assiale) agli arti inferiori.

E’ costituito dall’ultima parte della colonna vertebrale composta dall’osso sacro che termina poi con il coccige, e da due ossa iliache poste lateralmente a questo.

Le ossa iliache poi si articolano con il femore creando un’articolazione chiamata coxo-femorale (anca).

Fondamentale non dimenticare la componente muscolare, che è strettamente correlata al bacino e di conseguenza al problema principale.

Una postura scorretta porterà conseguentemente anche ad un’alterazione dell’equilibrio muscolare generale che peggiorerà la situazione.

Il bacino, oltre essere il fulcro tra la parte superiore ed inferiore del corpo, sostiene il peso rendendolo fondamentale.

In che cosa consiste la valutazione biomeccanica di questo problema?

La valutazione posturale delinea il problema.

Questa va a valutare la postura della persona attraverso l’esame posturale di base e l’esame delle conseguenze posturali:

  • il primo ha l’obiettivo di osservare, attraverso un cluster di test, se il bacino è allineato o meno.
  • nel secondo caso invece, si valutano le conseguenze instaurate nel nostro corpo dalla posizione scorretta del bacino.

Con l’aiuto di questi esami si riuscirà ad individuare il problema che poi, attraverso delle manovre osteopatiche di sblocco, verrà risolto.

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La cura della lombalgia come si svolge?

In seguito alla valutazione posturale e all’individuazione del problema, il responsabile organizza un progetto riabilitativo combinato.

Questa fase, solitamente comprende delle sedute di terapia manuale che prevedono il mantenimento dell’allineamento articolare attraverso lo sblocco articolare.

In seguito sarà utile effettuare delle sedute di kinesiterapia che servono a rieducare ed a riequilibrare la muscolatura.

La kinesiterapia può essere attiva e/o passiva, solitamente comprende esercizi di:

  • mobilità ed allungamento
  • rinforzo muscolare
  • propriocezione ed equilibrio

Oppure anche della massoterapia.

A volte si può associare anche l’utilizzo di terapie fisiche come, ad esempio, la tecar con l’obiettivo di disinfiammare la zona.

È essenziale seguire tutto il programma riabilitativo e le indicazioni date dal terapista per risolvere il problema nella maniera più efficace ed idonea possibile.

Come fa la postura errata a causare questo problema?

La lombalgia risulta una condizione particolarmente complessa in quanto influisce su diversi aspetti ma molto frequente.

Si stima che circa il 90% della popolazione ne soffra almeno una volta nella vita e che il range d’età in cui si presenta maggiormente sia dai 40 anni.

Una postura errata infatti porta a svariati scompensi che impattano conseguentemente su molte strutture.

Si creerà così un disallineamento corporeo che porterà la muscolatura a lavorare in maniera errata e a svolgere il lavoro che gli compete in maniera non idonea.

I carichi che agiscono sul nostro corpo risulteranno distribuiti male portando al sovraccarico dei tessuti e delle strutture con conseguente dolore.

Inoltre, con l’avanzare del tempo il problema tenderà a peggiorare ed a cronicizzarsi rendendolo sempre più complesso da affrontare.

Quindi quali sono i passi giusti da fare?

In primo luogo, è importante rivolgersi ad un professionista competente che sarà in grado di valutare la condizione e di stilare un programma riabilitativo specifico e personalizzato per il problema presente.

Successivamente, chiaramente, è necessario ed essenziale seguire le indicazioni date ed il percorso prestabilito.

Al termine del periodo di trattamento risulterà indispensabile proseguire con gli esercizi di correzione a domicilio per mantenere le strutture allineate ed equilibrate.

Una volta risolto il problema, sarà utile controllare la propria condizione posturale attraverso dei follow up annui e periodici.

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