LA SINDROME DELLA ZAMPA D’OCA

LA SINDROME DELLA ZAMPA D’OCA

PARLIAMO DELLA SINDROME DELLA ZAMPA D’OCA

La sindrome della zampa d’oca : spieghiamo intanto di cosa si tratta…

La sindrome della zampa d’oca è una tendinopatia dei tendini che formano la zampa d’oca.

Quest’ultima si riferisce alla porzione anteriore e interna della tibia in cui si inseriscono i tendini dei muscoli semitendinoso, sartorio e gracile.

Quando questi tendini si infiammano si parla di sindrome della zampa d’oca.

Come si cura di solito la sindrome della zampa d’oca?

Attualmente gli approcci terapeutici sono diversi per curare la sindrome della zampa d’oca.

In generale per questo tipo di problema si tenta sempre un approccio iniziale conservativo tramite cure fisioterapiche.

Nel caso in cui queste non sortiscono effetto ci si rivolge al medico.

Le cure che si adottano solitamente si dividono tra:

  • utilizzo di terapie fisiche quali laser e tecar,
  • la rieducazione funzionale tramite esercizio attivo
  • terapia manuale.
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Che cosa non funziona della cura attuale della zampa d’oca?

Le cure sopracitate non sono da considerarsi errate per la cura della sindrome della zampa d’oca.

E’ piuttosto il timing in cui vengono somministrate e il fatto che spesso vengono proposte isolate tra loro a non essere sempre efficace.

Le terapie fisiche sono ottime per ridurre l’infiammazione, e di solito hanno una buona efficacia se proposte in una fase acuta della patologia.

La rieducazione funzionale tramite esercizio attivo ha buoni risultati, se somministrato una volta passata la fase acuta. Specialmente per rieducare il paziente al gesto atletico.

La terapia manuale è utile sia in fase acuta che subacuta per mobilizzare efficacemente le articolazioni, rilassare la muscolatura e correggere la postura.

Gli errori che spesso vengono commessi sono due:

  1. prescrivere ognuna di queste terapie singolarmente come unica protagonista del percorso di trattamento;
  2. prescrivere le varie terapie in una fase sbagliata della patologia.

Cosa significa correggere la causa?

La zampa d’oca risente molto delle variazioni della posizione articolare del ginocchio rispetto alla fisiologia.

Ad esempio:

sono solo alcune delle variazioni posturali che possono portare in una situazione di sofferenza la zampa d’oca.

La cura della sindrome della zampa d’oca consiste proprio nel trattare questi atteggiamenti sbagliati.

Facendo questo si metterà in situazione di comfort il compartimento tendineo della zampa d’oca e si eviteranno i sovraccarichi diminuendo di fatto il rischio d’infiammazione.

Questo percorso, in caso di bisogno, può prevedere il:

  • solo trattamento fisioterapico
  • coinvolgimento anche del medico ortopedico, ad esempio per valutare la necessità di un plantare.

In che cosa consiste la valutazione biomeccanica di questo problema?

Per la cura della sindrome della zampa d’oca si procede con la valutazione biomeccanica.

La valutazione biomeccanica in generale mira a verificare:

  1. la corretta mobilità delle articolazioni,
  2. l’allineamento dell’articolazione
  3. il reclutamento dell’articolazione da parte del paziente.

Si fa sia in posizione statica che dinamica, che analizzando il gesto atletico.

Si esamina quindi il paziente in stazione eretta, durante i movimenti attivi delle regioni del corpo che si vogliono testare che muovendo il paziente passivamente.

I dati che si raccolgono vengono poi giudicati in base a quanto, e se si scostano dalla normale fisiologia articolare.

In questo caso si valuterà nello specifico l’appoggio plantare e il carico, la posizione del ginocchio, dell’anca del bacino e della colonna.

Inoltre va valutata la forza muscolare di gamba e coscia ed eventuali squilibri.

Anche la valutazione del cammino e della corsa ricopre un ruolo fondamentale in questo problema.

Come fa la postura errata a causare la sindrome della zampa d’oca?

La componente posturale nel disturbo della sindrome della zampa d’oca è molto spesso un fattore di rischio per l’esordio dei sintomi.

I muscoli della zampa d’oca, prima di inserirsi sulla tibia passano nella parte interna del ginocchio.

Proprio per questo sono considerati un’importante struttura a sostegno di quest’articolazione limitandone il cedimento verso l’interno.

Il cedimento verso l’interno del ginocchio è detto ginocchio valgo.

Questo è uno dei principali disturbi posturali implicati nella sindrome della zampa d’oca, poiché va a mettere in tensione i tendini dei tre muscoli che la compongono.

Il ginocchio valgo spesso è abbinato al piede piatto, alla rotazione interna del femore e all’iperlordosi lombare. Disfunzioni che solitamente si trovano associate.

Quindi quali sono i passaggi giusti da fare?

Per prima cosa, per la cura della sindrome della zampa d’oca, bisogna verificare in che punto della patologia si trova il nostro paziente.

I passaggi che si consigliano sono:

  • Se il paziente si trova in fase acuta con importante sintomatologia infiammatoria e impotenza funzionale: si agisce con crioterapia, terapie fisiche quali laser e tecar per combattere l’infiammazione;
  • Passata la fase acuta: è utile agire attraverso un trattamento posturale per eliminare o limitare i fattori di rischio che hanno aiutato l’insorgere della patologia;
  • Se la sintomatologia lo permette, si può abbinare al trattamento posturale manuale anche la rieducazione funzionale tramite esercizio attivo per il recupero della funzionalità dell’arto e successivamente del gesto sportivo.
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